L’utilizzo della fibra di legno nei substrati di coltivazione è diventata una pratica sempre più diffusa in campo vivaistico. La fibra di legno offre caratteristiche importanti per la coltivazione di piante in contenitore e la sua efficacia è stata dimostrata da numerosi test e da un uso sempre più intenso in campo professionale. La presenza della fibra di legno contribuisce non solo a creare un substrato più stabile, capace di favorire lo sviluppo di radici sane e vigorose, ma permette anche di avere buoni livelli di aerazione, di ritenzione e drenaggio dell’acqua.
Con il termine chips si identifica non solo la fibra esterna della noce, ma anche la parte più solida del guscio. Il guscio della noce viene ridotto in pezzi di medie dimensioni che contengono anche la fibra. La chips di cocco, a differenza della fibra, può essere usata anche da sola come substrato di coltivazione perché i pezzi di noce favoriscono la corretta areazione e la giusta compattezza del substrato, oltre a permettere un drenaggio ottimale.
L’utilizzo della fibra di legno nei substrati di coltivazione è diventata oggi una pratica sempre più diffusa in campo vivaistico. La fibra di legno offre caratteristiche vantaggiose per la coltivazione di piante in contenitore e la sua efficacia è stata ampiamente dimostrata da numerosi test e da un uso sempre più intenso in campo professionale, che va avanti da oltre dieci anni. Tra i benefici dell’utilizzo della fibra di legno si segnala il miglioramento della struttura del terreno.
Il pH del substrato di coltivazione è un parametro chimico importante da conoscere poiché incide direttamente sulla funzione nutritiva del suolo in tutte le piante.
Determina infatti alcuni effetti sulla disponibilità degli elementi nutritivi per le colture e la sua conoscenza ci permette di agire nel modo più indicato per ottenere un terreno idoneo alla coltivazione.
I valori ideali del pH sono compresi tra 5,5 e 7. Se tali valori si trovano al di fuori di questo range dovremo intervenire per riportare il parametro al livello di maggiore fertilità, impiegando i correttivi più adeguati.
La corteccia di pino è, da sempre, uno dei materiali più utilizzati sia per la pacciamatura di piante in vaso, aiuole e giardini. Per quanto riguarda la presenza come ammendante nei substrati, la corteccia subisce un importante processo di lavorazione (tecnicamente diverso rispetto a quello per la produzione ad uso pacciamatura), l’umificazione. Vediamo tutte le caratteristiche del prodotto.
l lapillo vulcanico è un materiale di origine naturale, formato dalle eruzioni vulcaniche. Utilizzabile come inerte nei substrati di coltivazione, permette un drenaggio ottimale del terreno e un miglioramento delle operazioni di irrigazione con un abbattimento dei costi. Il lapillo vulcanico è oggi largamente utilizzato in ambito professionale anche come materiale di pacciamatura e decorazione all’interno di giardini, parchi e aiuole spartitraffico.
Zeolite e pomice possono trovare un impiego combinato nei substrati di coltivazione in aggiunta ad altri materiali come torba, fibra di cocco e anche fibra di legno. Zeolite e pomice possono contribuire, insieme, a migliorare notevolmente le caratteristiche dei terricci. Le dosi e le combinazioni dei materiali possono variare a seconda del tipo di coltura, del clima e delle condizioni ambientali in cui vengono utilizzati.
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