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L’Oziorrinco? Come prevenire il problema con un substrato a prova d’infezione

Oziorrinco

L’oziorrinco è un insetto appartenente alla famiglia dei curculionidi, un parassita dannoso per molte colture e per le piante ornamentali. In Europa la specie più comune è l’Otiorhynchus sulcatus. L’oziorrinco adulto ha una lunghezza di circa 7-10 mm e presenta un corpo robusto di colore scuro. Ma il problema principale è rappresentato dalle larve che possono rappresentare una minaccia annidandosi all’interno del substrato di coltivazione. Le larve possono causare danni rilevati alle radici delle piante, con una crescita stentata e conseguente ingiallimento, fino alla morte della pianta. Gli adulti si nutrono invece delle foglie, creando i tipici danni a forma di mezzaluna lungo i bordi. I danni, in questo caso, sono meno gravi rispetto a quelli dalle larve, ma possono comunque indebolire gradualmente le piante. Negli ultimi anni, forti di una grande esperienza nella realizzazione di substrati su misura e di un confronto diretto con gli operatori del settore vivaistico, abbiamo cercato di mettere in campo la migliore strategia di difesa contro l’oziorrinco. Abbiamo introdotto opportuni correttivi all’interno dei substrati che rendono i terricci difficilmente attaccabili dalle larve di questo parassita.

QUANDO E COME COLPISCE L’OZIORRINCO

Oziorrinco
Oziorrinco

L’oziorrinco può colpire le piante ornamentali in momenti specifici della stagione, con particolari picchi di attività per le diverse fasi del ciclo di vita. Nel periodo compreso tra la tarda primavera e l’inizio dell’estate gli adulti dell’oziorrinco iniziano a nutrirsi delle foglie delle piante ornamentali. La nutrizione degli adulti può continuare per tutta l’estate, quando si ha la deposizione delle uova vicino alle radici delle piante. Sebbene la deposizione delle uova non causi danni diretti, prepara il terreno per l’infestazione delle larve che emergeranno in seguito nel periodo autunnale, quando inizieranno a nutrirsi delle radici delle piante, compromettendo la loro capacità di assorbire nutrienti e acqua. In inverno, poi si assiste allo svernamento delle larve, che continuano a nutrirsi delle radici, anche se a ritmo ridotto a causa delle temperature più basse. Colpisce in particolare alcune varietà di piante molto commercializzate come photinia, gelsomino, frassino, lillà, tiglio, acero, le rose e le siepi come il lauroceraso. Tra le piante da frutto, invece, l’olivo è particolarmente esposto.

LA DIFFICILE GESTIONE DEL PROBLEMA NEI VIVAI

Danni causati su foglie di olivo dall'oziorrinco
Danni causati su foglie di olivo dall'oziorrinco

I vivai forniscono un ambiente protetto con temperature e umidità spesso controllate, che possono favorire la sopravvivenza e la riproduzione dell’oziorrinco. All’interno dei vivai le piante sono coltivate in alta densità, facilitando la diffusione dell’oziorrinco. La vicinanza delle piante aumenta la probabilità di infestazione e rende più difficile il controllo. Nei vivai vi è un’alta disponibilità di piante ornamentali che l’oziorrinco può attaccare, offrendo una fonte di cibo abbondante sia per gli adulti, sia per le larve. I danni estetici alle foglie causati dagli adulti riducono il valore commerciale delle piante ornamentali, che sono meno attraenti per i clienti, ma il problema principale è rappresentato dai danni che le larve possono causare alle radici, compromettendo la salute generale della pianta. In caso di attacco dell’oziorrinco i vivai sono costretti a investire risorse significative in misure di controllo e prevenzione, con un aumento dei costi di produzione. Ecco perché è importante intervenire con tempestività.

Monitoraggio e ispezione

È fondamentale effettuare controlli regolari sulle piante e sul terreno per rilevare segni di infezione e di presenza dell’oziorrinco. Il ricorso all’utilizzo di insetticidi – come per esempio prodotti a base di deltametrina può rappresentare una soluzione per contenere la presenza degli insetti adulti, visto che non va a risolvere il problema delle larve nel substrato.

Larva di oziorrinco presente nel substrato
Larva di oziorrinco presente nel substrato

PREDATORI NATURALI

Promuovere l’uso di predatori naturali e parassitoidi, come uccelli e insetti predatori, può rappresentare un’altra possibilità all’interno di una strategia mirata al contenimento dell’oziorrinco, nella fattispecie la riduzione della popolazione adulta.

PRATICHE AGRONOMICHE

La rotazione delle colture può interrompere il ciclo di vita dell’oziorrinco, così come rimuovere le piante infette e mantenere l’area circostante pulita può ridurre notevolmente i rischi di ovodeposizione.

GESTIONE CORRETTA DEL SUBSTRATO

È fondamentale assicurarsi che il terriccio abbia un buon drenaggio per evitare condizioni troppo umide che possono favorire la sopravvivenza delle larve. Evitare di piantare troppo densamente, inoltre, può favorire il contenimento della diffusione dell’oziorrinco.

CORRETTIVI NATURALI NEL SUBSTRATO DI COLTIVAZIONE PER LIMITARE IL PROBLEMA DELL’OZIORRINCO

Pierucci Agricoltura, forte di una lunga esperienza nella realizzazione di substrati di coltivazione, ha cercato di mettere in campo la migliore strategia di difesa e di contenimento dell’oziorrinco, a partire proprio dalla realizzazione di terricci professionali.
Come? Con un metodo indiretto, ma testato ormai da qualche anno, suggerendo l’inserimento all’interno del substrato di BioGeo M, prodotto consentito in agricoltura biologica, composto da ossido di calcio e da anidride solforica. Bio Geo M è gesso agricolo e per caratteristiche tecniche è in grado di favorire all’interno del substrato lo sviluppo di funghi, in particolare il Metarhizium anisopliae. Un fungo entomopatogeno che può essere utilizzato come agente di biocontrollo per limitare o debellare il problema dell’oziorrinco. Questo fungo agisce infettando e uccidendo gli insetti attraverso un processo naturale, offrendo una soluzione ecologica e al tempo stesso sostenibile. Le spore di Metarhizium anisopliae entrano in contatto con l’oziorrinco e germinano, penetrando attraverso la cuticola dell’insetto. Dopo la morte dell’insetto, il fungo sporula rilascia nuove spore nell’ambiente che possono infettare altri individui. Il Metarhizium anisopliae richiede un ambiente umido per germinare e penetrare nella cuticola dell’insetto. Le temperature ottimali per l’attività del fungo sono generalmente comprese tra 20 e 30°C. Essendo un agente biologico, Metarhizium anisopliae è sicuro per l’ambiente, per gli animali domestici e per gli esseri umani, ma soprattutto non lascia residui chimici nel suolo o sulle piante e riduce il rischio di sviluppare resistenze.

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