La concimazione di copertura sui vasi di piante ornamentali viene chiamata comunemente riconcimazione. Una pratica utilizzata nei vivai di piante ornamentali per la nutrizione nel periodo compreso tra la primavera inoltrata e l’estate, quando l’effetto del concime presente nel substrato si sta gradualmente esaurendo. Ci sono diversi modi per concimare una pianta che si sta sviluppando, con differenze sostanziali a partire dalla ripresa vegetativa, rispetto per esempio al periodo della fioritura e della fruttificazione. Ma l’obiettivo rimane sempre lo stesso: fornire i nutrienti necessari disponibili e utili per lo sviluppo corretto della pianta. Il tipo di concime utilizzato può cambiare non solo in base al tipo di pianta, ma anche in base al periodo in cui viene effettuata la riconcimazione, considerando comunque che i periodi più caldi sono quelli in cui le piante hanno bisogno di acqua e di fertilizzanti adeguati.
I rischi di concimare durante la fase di sviluppo vegetativo
La concimazione di copertura, di solito, è un tipo di concimazione integrativa. Non sostituisce la concimazione all’interno del substrato che avviene durante l’invasatura. La concimazione di copertura si concentra sulle esigenze della pianta in un arco temporale breve. Quali altri fattori vanno tenuti in considerazione nella concimazione di copertura?
- Non esagerare con la somministrazione del fertilizzante. La concimazione di copertura permette un’integrazione attenta e specifica. Le piante hanno bisogno soprattutto di minerali e di poco altro. Il rischio, in caso di somministrazione eccessiva, è causare degli scompensi.
- Se si utilizzano fertilizzanti organici, è preferibile usare concimi maturi, perché rilasciano sostanze nutritive senza danneggiare la pianta.
- Bisogna sempre considerare le temperature del periodo nel quale si effettua la concimazione e il tipo di impianto d’irrigazione presente nella scelta del fertilizzante.
Le nuove evidenze scientifiche
Negli ultimi anni l’impiego della fertirrigazione e il prolungamento delle spedizioni verso il periodo tardo primaverile ed inizio dell’estate hanno portato ad una riduzione dell’utilizzo della concimazione di copertura.
Ma la pratica in ambito vivaistico non è assolutamente superata.
Anche la ricerca scientifica, infatti, conferma i benefici di questa pratica. Ecco i motivi principali.
1. Incremento della crescita e della biomassa
Studi agronomici condotti su colture orticole e arboree (fonte: Journal of Plant Nutrition) dimostrano che l’apporto frazionato di azoto tramite concimazioni di copertura stimola una crescita vegetativa più uniforme, favorendo lo sviluppo dell’apparato fogliare e radicale. Nei vivai si traduce in piante più vigorose, pronte per il trapianto o la vendita.
2. Migliore efficienza nell’assorbimento dei nutrienti
Il top dressing permette alle radici di assorbire i nutrienti in momenti chiave del ciclo vegetativo, evitando sprechi e riducendo le perdite per lisciviazione. Secondo l’International Fertilizer Association, questa tecnica può aumentare del 20-40% l’efficienza d’uso dell’azoto, specialmente se associata all’irrigazione o alla pioggia post-applicazione.
3. Miglioramento della resa e della qualità delle piante
In colture orticole, cerealicole e in frutteti, il top dressing ha portato a incrementi significativi della resa e a una maggiore resistenza alle patologie, grazie a piante ben nutrite e più robuste. Nei vivai, ciò si traduce in piante più sane, con colorazione intensa e migliore sviluppo radicale.
4. Riduzione dello stress ambientale
Le piante sottoposte a concimazioni frazionate risultano più tolleranti a condizioni di stress come siccità, salinità o sbalzi termici. Uno studio dell’Università di Wageningen ha evidenziato come il top dressing possa aumentare la resilienza fisiologica delle piante ornamentali in vivaio, migliorando la loro adattabilità post-trapianto.
5. Benefici ambientali
Un uso intelligente della concimazione (fonte European Journal of Agronomy) di copertura contribuisce a una fertilizzazione più sostenibile, riducendo l’inquinamento da nitrati e il rilascio di gas serra (come l’N₂O).
La riconcimazione può essere utilizzata in maniera profittevole
La fertirrigazione permette oggigiorno di superare alcuni inconvenienti legati alla concimazione tradizionale. Soprattutto è in grado di apportare alle colture gli elementi nutritivi con modalità frazionata, costante ed uniforme perché l’acqua e i fertilizzanti raggiungono la zona radicale delle piante. Questo non esclude la possibilità di ricorrere alla riconcimazione. Esistono molti contesti dove la riconcimazione può essere utilizzata in maniera profittevole. Realtà dove fertirrigare non è possibile per molti fattori, come per esempio i costi dovuti alla realizzazione dell’impianto o situazioni in cui la resa finale potrebbe non coprire gli eventuali costi di manutenzione legati ad un impianto di fertirrigazione.
Da un punto di vista agronomico, inoltre, vanno considerati altri fattori. Potrebbe sicuramente convenire utilizzare la concimazione di copertura per alcune varietà specifiche, per fornire nella strategia di nutrizione un mantenimento costante anche nel post-vendita presso il cliente. Per esempio, per coprire il periodo di tempo successivo alla spedizione fino alla vendita al cliente finale che può durare anche oltre un mese. Oppure in caso di messa a dimora delle piante, qualora l’attività venga effettuata direttamente dal vivaista al cliente finale.
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