Uno dei parametri più importanti per la determinazione dello stato di salute di una pianta è il livello di pH del terreno o, nel caso delle coltivazioni in contenitore, del substrato.
Quando la variazione si discosta di un punto dal range ottimale è necessario intervenire tempestivamente per limitare i danni.
Per garantire una crescita ottimale delle piante in vaso è necessario monitorare i vari parametri chimici e fisici del substrato. EC, pH e umidità del substrato sono sicuramente i fattori più importanti da tenere sotto controllo. Una loro gestione meticolosa infatti serve a evitare problemi fisiologici e nutrizionali che potrebbero mettere a repentaglio la salute delle piante.
Perché questi parametri sono così importanti e come possiamo monitorarli in modo costante e preciso?
L’oziorrinco è un insetto appartenente alla famiglia dei curculionidi. Ha una lunghezza di circa 7-10 mm e presenta un corpo robusto e di colore scuro. Ma il problema principale è rappresentato dalle larve che possono rappresentare una minaccia annidandosi all’interno del substrato di coltivazione. Negli ultimi anni, forti di una grande esperienza nella realizzazione di substrati su misura e di un confronto diretto con gli operatori del settore vivaistico, abbiamo cercato di mettere in campo la migliore strategia di difesa contro l’oziorrinco con l’introduzione di correttivi all’interno dei substrati che rendono i terricci difficilmente attaccabili dalle larve di questo parassita.
La formazione del tappeto erboso è un processo che si articola in una serie di passaggi, indispensabili per la buona riuscita del prato.
Tutto parte dalla scelta del substrato più adatto per questo tipo di coltura e prosegue con il corretto impiego dello stesso.
Le alte temperature della stagione estiva possono rappresentare una fonte di stress per le piante. Riuscire a ridurre gli effetti del caldo può risultare determinante in una corretta strategia di gestione delle piante in vivaio, che include una somministrazione adeguata di fertilizzanti a rilascio controllato (fondamentali per compensare le perdite nutrizionali dovute al grande caldo) e un approvvigionamento idrico costante. Le alte temperature possono influenzare in modo importante la nutrizione delle piante: ecco perché risulta fondamentale un monitoraggio attento e costante. Ma entriamo meglio nel dettaglio dei rischi connessi alle temperature elevate.
L’utilizzo della fibra di legno nei substrati di coltivazione è diventata una pratica sempre più diffusa in campo vivaistico. La fibra di legno offre caratteristiche importanti per la coltivazione di piante in contenitore e la sua efficacia è stata dimostrata da numerosi test e da un uso sempre più intenso in campo professionale. La presenza della fibra di legno contribuisce non solo a creare un substrato più stabile, capace di favorire lo sviluppo di radici sane e vigorose, ma permette anche di avere buoni livelli di aerazione, di ritenzione e drenaggio dell’acqua.
Con il termine chips si identifica non solo la fibra esterna della noce, ma anche la parte più solida del guscio. Il guscio della noce viene ridotto in pezzi di medie dimensioni che contengono anche la fibra. La chips di cocco, a differenza della fibra, può essere usata anche da sola come substrato di coltivazione perché i pezzi di noce favoriscono la corretta areazione e la giusta compattezza del substrato, oltre a permettere un drenaggio ottimale.
L’utilizzo della fibra di legno nei substrati di coltivazione è diventata oggi una pratica sempre più diffusa in campo vivaistico. La fibra di legno offre caratteristiche vantaggiose per la coltivazione di piante in contenitore e la sua efficacia è stata ampiamente dimostrata da numerosi test e da un uso sempre più intenso in campo professionale, che va avanti da oltre dieci anni. Tra i benefici dell’utilizzo della fibra di legno si segnala il miglioramento della struttura del terreno.
Il pH del substrato di coltivazione è un parametro chimico importante da conoscere poiché incide direttamente sulla funzione nutritiva del suolo in tutte le piante.
Determina infatti alcuni effetti sulla disponibilità degli elementi nutritivi per le colture e la sua conoscenza ci permette di agire nel modo più indicato per ottenere un terreno idoneo alla coltivazione.
I valori ideali del pH sono compresi tra 5,5 e 7. Se tali valori si trovano al di fuori di questo range dovremo intervenire per riportare il parametro al livello di maggiore fertilità, impiegando i correttivi più adeguati.