L’utilizzo della fibra di legno nei substrati di coltivazione è diventata una pratica sempre più diffusa in campo vivaistico. La fibra di legno offre caratteristiche importanti per la coltivazione di piante in contenitore e la sua efficacia è stata dimostrata da numerosi test e da un uso sempre più intenso in campo professionale. La presenza della fibra di legno contribuisce non solo a creare un substrato più stabile, capace di favorire lo sviluppo di radici sane e vigorose, ma permette anche di avere buoni livelli di aerazione, di ritenzione e drenaggio dell’acqua.
Un substrato di coltivazione di qualità è indispensabile per il successo nella coltivazione di piante in vaso. In commercio esistono centinaia di substrati diversi, con caratteristiche che possono variare anche considerevolmente. La domanda che tutti gli operatori nel mondo del florovivaismo si fanno è sempre la stessa: “Qual è il miglior substrato che posso utilizzare”? La risposta è: “Quello che si adatta meglio alle esigenze della pianta da coltivata”.
La corteccia di pino è, da sempre, uno dei materiali più utilizzati sia per la pacciamatura di piante in vaso, aiuole e giardini. Per quanto riguarda la presenza come ammendante nei substrati, la corteccia subisce un importante processo di lavorazione (tecnicamente diverso rispetto a quello per la produzione ad uso pacciamatura), l’umificazione. Vediamo tutte le caratteristiche del prodotto.
Zeolite e pomice possono trovare un impiego combinato nei substrati di coltivazione in aggiunta ad altri materiali come torba, fibra di cocco e anche fibra di legno. Zeolite e pomice possono contribuire, insieme, a migliorare notevolmente le caratteristiche dei terricci. Le dosi e le combinazioni dei materiali possono variare a seconda del tipo di coltura, del clima e delle condizioni ambientali in cui vengono utilizzati.