
Pierucci Agricoltura è da anni leader nel mercato dei substrati di coltivazione professionali per agricoltura, vivaismo e mondo del garden. Grazie ad un sito di produzione e di stoccaggio aziendale (che ha sede ad Agliana, in provincia di Pistoia), profondamente rinnovato ed ampliato negli anni, siamo in grado di offrire substrati di alta qualità e ricette su misura. Abbiamo rapporti consolidati con fornitori e partner qualificati in tutto il mondo, che ci permettono di importare materie prime certificate e di alta qualità come torba, cocco e fibra di legno a prezzi competitivi, con un abbattimento dei costi di produzione. Forti di una lunga esperienza e collaborazione con aziende vivaistiche, realizziamo ogni giorno:
- Substrati tradizionali a base di torba
- Substrati peat free, senza l’uso della torba.
Ogni miscela è creata con attenzione, a partire proprio dalla scelta delle materie prime utilizzate. L’obiettivo è garantire un substrato adatto al tipo di coltivazione. Non tutte le miscele sono uguali e valide per tutte le coltivazioni. Le differenze tra substrati a base di torba e miscele peat free sono importanti e meritano un approfondimento – realizzato in base alla nostra esperienza sul campo – con lo scopo di migliorare i terricci in base alle effettive necessità della coltivazione
Substrati a base di torba
La torba è da sempre uno dei componenti più importanti nella preparazione dei nostri substrati, solitamente composti da miscele di torbe (o di torba) con altre materie prime come per esempio pomice, fibra di legno, fibra di cocco o zeolite. La torba è un materiale organico, composto principalmente da muschio e vegetazione decomposta.
La particolarità risiede nelle sue caratteristiche naturali che garantiscono:
- Un’ottima capacità di ritenzione idrica
- Elevati livelli di porosità
- pH acido, favorevole alla crescita di molte tipologie di piante
I vantaggi
I vantaggi derivanti dall’uso di substrati a base di torba sono davvero tanti, visto che la torba è in grado di trattenere una notevole quantità di umidità, fornendo alle radici un ambiente sano e idratato. La pomice, invece, è una roccia vulcanica leggera e porosa. Grazie alle sue caratteristiche naturali fornisce un’eccellente aerazione all’apparato radicale e un buon drenaggio dell’acqua. Negli anni abbiamo sviluppato tante altre soluzioni efficaci in collaborazione con aziende vivaistiche di tutta Italia, come per esempio terricci composti da torba, pomice e cocco, ma anche soluzioni più complesse con la presenza di torba, cocco, pomice, fibra di legno e Multicote (Wix).
La presenza della fibra di cocco può risultare vantaggiosa nel migliorare ulteriormente la capacità di aerazione all’apparato radicale e rende il substrato ricco di nutrienti.
L’efficacia della fibra di legno, come componente del substrato, è stata ampiamente dimostrata dai test e dall’utilizzo decennale in campo professionale. L’utilizzo prolungato nel tempo ha confermato una serie di caratteristiche e di benefici che solo la fibra di legno (appositamente trattata) può apportare all’interno del substrato, come il miglioramento della struttura e del drenaggio, il miglioramento della ritenzione dell’acqua e anche correttivi ai livelli di pH.
Substrati peat free: una soluzione sostenibile, ma non per tutti
Il problema dello sfruttamento delle torbiere è diventata una questione di grande attualità nell’opinione pubblica e pone importanti interrogativi tra i professionisti del settore (in particolare nel mondo del vivaismo) dove la torba di sfagno, nelle varie gradazioni e frazioni, è un elemento centrale nella realizzazione di substrati di qualità. Al momento non esistono norme che vietano o limitano espressamente l’utilizzo della torba di sfagno, ma la situazione è in continua evoluzione.
Sono sempre di più gli addetti ai lavori che prediligono substrati peat free.
L’aumento delle richieste ci ha portato ad affrontare questa nuova sfida, diventando nel tempo un punto di riferimento con le nostre soluzioni peat free.
Realizziamo terricci senza torba con materie prime rinnovabili a partire dalla presenza centrale della fibra cocco, come sostituto naturale della torba. Le miscele più impiegate prevedono l’aggiunta della fibra di legno, ma produciamo anche substrati con fibra di cocco, fibra di legno e pomice. Prodotti sostenibili e performanti in varie fasi di crescita delle piante (si possono anche ottenere risultati migliori rispetto ai substrati a base di torba), ma con alcune problematiche da valutare, risolvili grazie all’utilizzo di correttivi, che permettono di migliorare e adeguare le caratteristiche del substrato alle necessità delle colture. Ma entriamo nel dettaglio.
1. Sequestro di azoto
Nei substrati peat free alcuni materiali utilizzati come la fibra di legno possono causare un sequestro temporaneo di azoto (N), ovvero l’assorbimento di azoto da parte della microflora del substrato, rendendolo meno disponibile per le piante. Per questo motivo è importante compensare la mancanza di azoto con una concimazione mirata, specifica per le esigenze delle piante.La fibra di legno, se non trattata, può causare immobilizzazione dell’azoto e sbalzi nei nutrienti disponibili. Ecco perché è fondamentale scegliere un fornitore serio e affidabile, in grado di garantire prodotti certificati e di qualità.
2. Necessità irrigue più precise
La struttura del terriccio nei substrati senza torba (peat free) potrebbe risultare leggermente più grossa rispetto a quello a base di torba, in particolare nelle fasi iniziali delle colture. La torba bionda (soprattutto quella fine) ha particelle piccole e una tessitura soffice, che offre un buon equilibrio tra ritenzione idrica e aerazione. I materiali alternativi come fibra di cocco e fibra di legno hanno una struttura più fibrosa, con particelle più grandi e irregolari. Questa diversità nella struttura può comportare una maggiore porosità (cioè pori grandi che trattengono aria) e può ridurre la capacità di trattenere acqua rispetto alla torba. I substrati a base di fibra di cocco e fibra di legno richiedono mediamente una gestione irrigua più attenta, poiché la loro capacità di trattenere l’acqua è diversa da quella della torba. In alcuni casi, è necessario miscelare frazioni più fini o inserire degli additivi per migliorare le caratteristiche fisiche del substrato.
3. Livelli di salinità troppo alti
I valori di EC (conducibilità elettrica) nei substrati peat-free tendono ad essere più elevati rispetto a quelli che abbiamo registrato nei substrati a base di torba. Questo è dovuto alla natura delle materie prime utilizzate, in particolare la fibra di cocco (mentre per la fibra di legno abbiamo registrato minori problemi, grazie ad attenti processi di stabilizzazione da parte dei produttori da cui ci riforniamo).
La fibra di cocco, infatti, può contenere sali solubili in quantità maggiori rispetto a quelli dichiarati dal produttore e dovuti ai terreni di provenienza. Per questo motivo testiamo sempre i livelli di EC del substrato durante tutte le fasi di realizzazione. E, qualora fosse necessario, eseguiamo a monte dei lavaggi aggiuntivi sulla fibra di cocco per abbassare i livelli di salinità. I substrati peat free, sebbene siano sostenibili, presentano valori di conducibilità elettrica (EC) molto variabili a seconda delle materie prime e della loro lavorazione. Un substrato con EC superiore a 2,0 mS/cm può essere fitotossico per molte specie in fase di germinazione o radicazione. La fibra di cocco grezza (non ancora trattata) contiene elevati livelli di sodio, potassio e cloruri, da rimuovere con lavaggi e tamponature
Materiale | EC
| Sequestro | Ritenzione |
Fibra di cocco | 3,0 – 5,0 mS/cm naturale 0,5 – 1,5 mS/cm lavato o bufferizzato | La fibra di cocco deve essere accuratamente lavata e tamponata. | Elevata (nelle miscele ad elevato rapporto di mallo/fibra) |
Fibra di legno | 0,1 – 0,3 mS/cm | Il prodotto è efficace nel substrato solo se viene adeguatamente stabilizzato | Adeguata |
Torba | 0,1 – 0,3 mS/cm
0,5 – 1,5 mS/cm | È consigliato aggiungere alla torba fertilizzanti a rilascio controllato. | Adeguata se preidratata (se non correttamente bagnata tende a drenare l’acqua lateralmente nel vaso). |
Fibra di cocco + fibra di legno | 0,8 – 1,8 mS/cm 1,5 – 3,5 mS/cm | Moderata, con incidenza più alta nelle fasi iniziali delle coltivazioni. | Adeguata |
Materiale | EC | Sequestro di azoto | Ritenzione idrica |
---|---|---|---|
Fibra di cocco | 3,0 – 5,0 mS/cm naturale 0,5 – 1,5 mS/cm lavato o bufferizzato | La fibra di cocco deve essere accuratamente lavata e tamponata. | Elevata |
Fibra di legno | 0,1 – 0,3 mS/cm | Il prodotto è efficace nel substrato solo se viene adeguatamente stabilizzato | Adeguata |
Torba | 0,1 – 0,3 mS/cm torba bionda acida 0,5 – 1,5 mS/cm torba miscelata | È consigliato aggiungere alla torba fertilizzanti a rilascio controllato. | Adeguata se preidratata. (Se non correttamente bagnata tende a drenare l’acqua lateralmente nel vaso). |
Fibra di cocco + fibra di legno | 0,8 – 1,8 mS/cm naturale 1,5 – 3,5 mS/cm trattata | Moderata, con incidenza più alta nelle fasi iniziali delle coltivazioni. | Adeguata. (È importante valutare sempre i livelli salini e il bilancio nutritivo per garantire un substrato adeguato al tipo di coltura) |
Substrati a base di torba e peat free: quale scegliere in vivaio?

Nel settore vivaistico, la scelta del substrato è determinante per garantire una crescita sana e uniforme delle piante, ottimizzare le operazioni colturali e ridurre le perdite.
I substrati a base di torba rappresentano da sempre una garanzia in termini di stabilità strutturale, ritenzione idrica e controllo del pH. Sono particolarmente indicati per la propagazione da seme o da talea, per le piante acidofile e in tutte quelle fasi dove serve un ambiente uniforme e prevedibile. La torba bionda, ad esempio, è ideale per assicurare una buona porosità e ossigenazione delle radici nei contenitori alveolari e nei vasi piccoli.
I substrati peat free, invece, stanno diventando sempre più richiesti anche nei vivai, soprattutto in ottica di sostenibilità e certificazioni ambientali. Compostati professionali, fibre di cocco e legno strutturato permettono di ottenere miscele performanti, ma richiedono attenzione nella gestione dell’azoto, della salinità (EC) e della granulometria. Sono particolarmente adatti per coltivazioni rustiche, per la fase di rinvaso o per clienti finali sensibili al tema ambientale.
Nel nostro catalogo troverai terricci (substrati) studiati appositamente per la produzione vivaistica, sia a base di torba che totalmente peat free, con soluzioni personalizzabili per ogni specie coltivata e per ogni fase di sviluppo.
SUBSTRATI A BASE DI TORBA VS SUBSTRATI PEAT FREE
Caratteristica | Terricci a base di torba | Terricci peat free (senza torba) |
Composizione | Terricci a base di torba Torba bionda di sfagno (mix di torbe), pomice, cocco, fibra di legno in varie percentuali, ma con preminenza di torba. | Terricci Peat Free Fibra di cocco, fibra di legno, pomice |
Sostenibilità ambientale | Media (risorsa non rinnovabile) | Alta (materiali rinnovabili e riciclati) |
Capacità di ritenzione idrica | Ottima | Molto buona (dipende soprattutto dalla miscela) |
Porosità e aerazione | Buona | Molto buona |
Adatto per | Colture esigenti, acidofile | Colture sostenibili, orticoltura biologica |
Stabilità nel tempo | Alta | Variabile (a seconda dei componenti) |
Impatto sul pH | Acido | Neutro o leggermente acido |
Emissioni di CO₂ | Alto (estrazione torba) | Basso (materie prime green) |
Rischio sequestro azoto | Basso | Medio-alto (richiede correttivi per bilanciare i livelli di bilanciamento di Azoto) |
EC (salinità) | Stabile e prevedibile | Variabile (da controllare) |
Radicazione | Buona | Elevata nella prima fase di accrescimento |
Substrati a base di torba e peat free: quale scegliere in vivaio?
Lascelta del substrato è determinante per garantire una crescita sana e uniforme delle piante, ottimizzare le operazioni colturali e ridurre le perdite.
I substrati a base di torba rappresentano da sempre una garanzia in termini di stabilità strutturale, ritenzione idrica e controllo del pH.
I terricci peat free, invece, stanno diventando sempre più richiesti soprattutto in ottica di sostenibilità e certificazioni ambientali.
I substrati peat free sono oggi sempre più diffusi e, se ben formulati, possono essere adatti a numerose tipologie di piante. Ci sono piante che si adattano bene e alcune non adatte.
👌 Piante ornamentali robuste

Gerani, surfinie, tagete, begonie e petunie hanno una buona tolleranza agli sbalzi di umidità e salinità, e non risentono troppo di un EC leggermente più elevato.
👌 Erbe aromatiche

Basilico, prezzemolo, menta e origano sono gli aromi si adattano bene a substrati con buona aerazione e rapido drenaggio, come quelli peat free.
👌Ortaggi da trapianto

Pomodoro, peperone, zucchina e melanzana sono gli ortaggi (coltivati in vivaio per essere trapiantati) che si adattano meglio a substrati peat free, purché ben strutturati e bilanciati.
👌Piante da giardino rustiche

Arbusti come lavanda, rosmarino, oleandro e perenni da fiore, resistono meglio a substrati drenanti e meno ricchi e possono beneficiare di un substrato peat free ben compostato.
Piante che richiedono attenzione nei substrati peat free
❌ 1. Piante acidofile

Azalea, rododendro, ortensia e eriche sono piante che amano un pH acido e una bassa salinità. Quindi non particolarmente indicati per substrati peat free.
❌ 2. Talee ornamentali

Per quanto riguarda le talee ornamentali è consigliato un substrato fine e stabile, con EC molto basso. I substrati peat free se troppo grossolani o salini, possono ostacolare la germinazione e la radicazione.
❌ 3. Orchidee e piante esigenti

Orchidee, bonsai e agrumi in vaso hanno bisogno di substrati molto specifici. In questi casi, i peat free vanno usati solo se appositamente formulati in base alle esigenze delle piante.
❌ 4. Lauroceraso e altre piante ornamentali sensibili alla salinità

Il lauroceraso è moderatamente sensibile alla salinità (così come avviene per altre piante ornamentali sensibili alla salinità). Livelli troppo alti di sali nel substrato possono causare bruciature fogliari, ingiallimento (clorosi), arresto della crescita e necrosi nei germogli.
LE MIGLIORI SOLUZIONI LE TROVI NEL NOSTRO CATALOGO PROFESSIONALE
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