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Strategie di difesa contro il ragnetto rosso

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Il ragnetto rosso, conosciuto come Tetranychus urticae, è un parassita comune che può causare danni significativi a numerose colture e piante ornamentali. Si tratta di un piccolo acaro, di dimensioni inferiori a 1 mm, difficile da vedere ad occhio nudo. Può causare gravi danni, influenzando la salute generale delle piante, la loro capacità produttiva e anche la parte estetica. Il problema è particolarmente sentito nei vivai che, essendo ambienti altamente controllati e ricchi di varietà vegetali, offrono condizioni ideali per la proliferazione di questo parassita.

Quali sono i principali sintomi dell’infestazione da ragnetto rosso

Il ragnetto rosso prospera soprattutto in condizioni calde e secche. Con temperature superiori ai 27° C si accelera il ciclo vitale. La bassa umidità, però, può favorire l’infestazione, così come la presenza di piante debilitate, che possono rappresentare un alto veicolo di trasmissione. Ecco i principali sintomi dell’infestazione da ragnetto rosso.

  • Foglie ingiallite e screziate. Le foglie delle piante infestate diventano gialle e presentano dei caratteristici piccoli punti decolorati.
  • Ragnatele sottili. Un altro segnale da non sottovalutare è la presenza di piccole “ragnatele”, soprattutto sui germogli e anche sulla parte inferiore delle foglie delle piante.
  • La presenza visiva degli acari. Con una lente d’ingrandimento si possono, nella maggioranza dei casi, vedere i piccoli acari di colore rosso, arancione o anche verdastro.
  • Bronzatura e necrosi. Con il progredire dell’infestazione, le foglie possono assumere una colorazione bronzea o marrone, seguita dalla necrosi, cioè la morte dei tessuti. Questo compromette la capacità della pianta di svolgere la fotosintesi, riducendo la produzione di energia necessaria alla crescita.
  • Defogliazione. In casi di infestazioni gravi, le foglie colpite possono cadere prematuramente. La defogliazione riduce la superficie fotosintetica della pianta, portando a una crescita stentata e a una diminuzione della produttività.

Quali piante può colpire il ragnetto rosso

Il ragnetto rosso è un parassita estremamente versatile e adattabile, capace di infestare molte specie vegetali. Per questo motivo è importante monitorare le piante e adottare misure preventive e di controllo per limitare i danni. Tra le piante ornamentali può colpire rose, azalee, rododendri, gerani, crisantemi, begonie, ortensie, ma anche ficus, palme, filodendri, photos, dracena e orchidee. Tra gli alberi si segnalano quercia, acero, olmo, betulla e salice. Tra le erbe aromatiche può risultare aggressivo su basilico e menta. Tra le piante da giardino può infestare le erbacee perenni, le piante succulente e le cactacee. Tra le colture floricole i garofani, tulipani, gigli e narcisi. Purtroppo non sono immuni nemmeno gli ortaggi. Il ragnetto rosso può rappresentare un grave pericolo per pomodoro, peperone, melanzana, cavolo, cetriolo, zucca, fagiolo, pisello, ma anche fragola, lattuga e spinaci. Può rappresentare un pericolo per gli alberi da frutto, in particolare per melo, pero, pesco, susino, ciliegio e albicocco. Per quanto riguarda le colture a seminativo si segnalano mais, soia e cotone.

I danni alla produzione

Il controllo del ragnetto rosso richiede un approccio integrato che combini prevenzione, monitoraggio e trattamenti adeguati. Con una gestione attenta, è possibile ridurre significativamente l’impatto di questo parassita sulle piante, visto che i danni possono essere davvero importanti. Ecco quelli principali.

Danni estetici alle piante ornamentali. Per le piante ornamentali il danno estetico è particolarmente significativo. Le foglie ingiallite, screziate e deformate riducono il valore ornamentale delle piante, rendendole meno attraenti per il mercato, con perdite economiche rilevanti.

Riduzione della qualità e della quantità dei frutti. Per le piante da frutto e gli ortaggi, l’infestazione del ragnetto rosso può portare a una significativa riduzione della quantità e della qualità dei frutti. I frutti possono essere più piccoli, deformati o presentare macchie e cicatrici.

Diminuzione della capacità produttiva. La ridotta efficienza fotosintetica e la perdita di fogliame influiscono negativamente sulla capacità produttiva della pianta. Le piante stressate da infestazioni possono produrre meno fiori e frutti.

Stress fisiologico. L’infestazione da ragnetto rosso causa uno stress fisiologico significativo alla pianta, rendendola più vulnerabile ad altri parassiti. Le piante indebolite possono essere più suscettibili a infezioni fungine, batteriche e virali.

Compromissione della crescita. Il continuo danneggiamento delle foglie e la perdita di tessuto vegetale rallentano la crescita della pianta, impedendo il raggiungimento del pieno potenziale di sviluppo.

Trattamenti efficaci contro il ragnetto rosso

Per mitigare i danni causati dal ragnetto rosso, è fondamentale adottare un approccio integrato di gestione del problema. In caso di infestazione esistono diversi metodi di trattamento. Ecco quelli principali.

  • Metodo biologico. Prevede l’introduzione di predatori naturali come Phytoseiulus persimilis, un acaro predatore efficace proprio contro il ragnetto rosso.
  • Il ricorso ai fitofarmaci. In questo caso, quando l’infestazione è conclamata, l’intervento risolutore può avvenire con l’utilizzo di prodotti acaricidi specifici.
  • Trattamenti naturali. Esistono altri rimedi efficaci (soprattutto in ambito non professionale) come l’Olio di Neem o l’utilizzo di sapone insetticida, efficaci soprattutto in caso di infestazioni leggere.

Le più importanti misure di controllo e gestione

Un monitoraggio costante e regolare è importante per poter intervenire nello stadio iniziale dell’infestazione. L’ispezione visiva, non sempre efficace a causa delle dimensioni ridotte del parassita, può essere fatta controllando regolarmente la parte inferiore delle foglie con una lente di ingrandimento per cercare i segni più caratteristici come le macchie clorotiche, le ragnatele e gli acari mobili. Fondamentale è, poi, un’irrigazione adeguata, che permetta di mantenere corretti livelli di umidità del suolo e delle foglie. Una prassi abbastanza comune è anche il cosiddetto test del fazzoletto bianco, ovvero tenere con la mano un fazzoletto bianco sotto una foglia e scuoterla leggermente. Se sono presenti ragnetti rossi, cadranno sul fazzoletto e saranno prontamente visibili anche ad occhio nudo come piccoli punti mobili.
Per confermare l’infestazione, infine, è possibile prelevare un campione di foglia e osservarlo al microscopio. Questo metodo è particolarmente utile per distinguere il ragnetto rosso da altri acari o insetti di piccole dimensioni.

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