L’arricchimento dei substrati di coltivazione è un’operazione di cruciale importanza per le coltivazioni in vaso perché rappresenta la nutrizione di base della pianta.
Questa attività viene svolta ormai da decenni e vanta numerose tecniche di applicazione. Consiste nella miscelazione di fertilizzanti e di ammendanti con le materie prime che compongono il substrato, in modo da apportare i nutrienti necessari alla coltivazione, garantendo anche stabilità chimico-fisica, il tutto senza costi di manodopera da parte del coltivatore.
Come si arricchisce un substrato?
Dipende dal tipo di coltivazione e dal periodo di invasatura.
Lo scopo è quello di somministrare la dose corretta di nutrienti durante il ciclo di coltivazione, fino alla riconcimazione della pianta o anche dopo la consegna al cliente.
Si impiega un CRF (Controlled Release Fertilizer), ovvero un concime a cessione controllata, come quelli della linea Multicote, scegliendo il dosaggio e i tempi di cessione in base al ciclo di coltivazione e al periodo di applicazione.
Le cessioni variano da 4 a 12 mesi e i periodi di impiego sono quello autunnale/invernale e quello primaverile.
Al substrato vengono poi aggiunti al bisogno dei correttivi.
All’occorrenza possono essere addizionati anche altri tipi di fertilizzanti:
Il problema della latenza
Negli ultimi anni prove sperimentali e esperienze in campo hanno dimostrato che nelle prime 2-3 settimane dopo l’invasatura i fertilizzanti di base (CRF, cornunghia, ecc.), non sono ancora pronti a rilasciare nutrienti nel terreno.
Questo periodo crea una latenza, ovvero un ritardo nel rilascio di elementi nutritivi , che, soprattutto nelle invasature primaverili, può portare a carenze nutrizionali nel primo periodo.
Per sopperire a questa mancanza i substrati possono essere addizionati con Multimix o con urea ricoperta che fungono da starter apportando nutrizione pronta fino a un mese.
Questi fertilizzanti svolgono anche l’importante funzione di stabilizzazione del pH del substrato, attraverso l’effetto particolare che hanno sul complesso di scambio che avviene nella rizosfera.
I microelementi
Anche i microelementi sono molto importanti nella nutrizione. Sono così chiamati perché le piante ne utilizzano in quantità molto minore rispetto ai macroelementi, ma sono comunque fondamentali per la crescita, un po’ come le vitamine per l’essere umano.
I concimi a lento rilascio ne contengono una piccola quantità al loro interno, che potrebbe non bastare. Per questo motivo, durante il ciclo di coltivazione, è necessario aggiungere una miscela di microelementi che risolva tale carenza.
La scelta dei microelementi dipende dalla tipologia di coltivazione. Ad esempio, alcune colture avranno bisogno di una maggiore quantità di Ferro e, di conseguenza, sarà da preferire una miscela ricca di questo elemento come Haifa Micro Fe.
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