Gli afidi corticicoli rappresentano un problema significativo per il settore vivaistico, soprattutto nei mesi invernali. Questi insetti fitofagi, a differenza dei classici afidi che attaccano i germogli, si sviluppano sulla corteccia dei rami e del fusto, creando danni che possono compromettere seriamente la salute delle piante.
Gli afidi sono noti anche come pidocchi delle piante e appartengono alla famiglia delle Aphididae. Si tratta di parassiti comuni nel mondo vegetale, che attaccano una vasta gamma di coltivazioni, dalle piante ornamentali alle colture agricole, causando danni diretti e indiretti.
LE PIANTE PIù COLPITE IN AMBITO VIVAISTICO
Gli afidi corticicoli, a differenza di quelli che attaccano prevalentemente germogli e foglie, prediligono la corteccia di rami e fusti. Questo comportamento li rende pericolosi per diverse tipologie di piante, anche in ambito vivaistico. Molte piante ornamentali sono a rischio, specialmente quelle coltivate in vivaio tra cui:
- Rosai: particolarmente vulnerabili per la delicatezza dei rami giovani.
- Arbusti e siepi (come ligustro, bosso e photinia, spesso usati per giardini e bordure)
- Conifere, in particolare alcune specie, come pini e cipressi, querci, che possono subire danni se gli afidi si insediano nelle fenditure della corteccia.
- Acero, in particolare quello giapponese.
Anche le giovani piante allevate in vivaio sono vulnerabili, perché il loro tessuto corticale può risultare meno spesso e più facile per essere colpiti. Le specie più a rischio sono:
- Alberi da frutto giovani, spesso utilizzati per innesti.
- Piante da orto perenni come carciofi e asparagi.
Piante in vaso (l’’ambiente protetto e l’alta densità nei vivai possono favorire la proliferazione degli afidi).
Aspetto e caratteristiche generali degli afidi
- Dimensioni: gli afidi sono insetti minuscoli, generalmente lunghi da 1 a 5 millimetri. Per questo motivo, spesso, è molto difficile poterli notare ad occhio nudo.
- Colorazione: variano dal verde al nero, giallo, rosa o marrone, a seconda della specie e dell’ambiente in cui proliferano.
- Corpo molle: il loro corpo è piccolo e privo di corazza, il che li rende vulnerabili ai predatori naturali.
- Presenza di sifoni: hanno due piccole strutture tubolari sul dorso chiamate sifoni, che rilasciano sostanze chimiche di difesa.
Il ciclo vitale degli afidi
Gli afidi hanno un ciclo vitale particolarmente complesso che può includere:
- Riproduzione sessuata: tipica dell’autunno, permette loro di produrre uova resistenti al freddo. Ed è tipica degli afidi corticicoli.
- Riproduzione asessuata (partenogenesi): durante la primavera e l’estate, si riproducono rapidamente senza accoppiamento, dando vita a generazioni successive di femmine.
- Forme alate: gli afidi possono sviluppare ali quando le condizioni ambientali o la sovrappopolazione richiedono la migrazione verso nuove piante ospiti.
I danni causati dagli afidi corticicoli
Gli afidi si nutrono succhiando la linfa delle piante attraverso il loro apparato boccale. Durante il processo, iniettano nella pianta sostanze che possono alterare il metabolismo vegetale. Si annidano e si nutrono della linfa della pianta, insediandosi nelle fenditure della corteccia. Durante la stagione invernale, quando la vegetazione è in stato di riposo, possono proliferare indisturbati. La loro presenza passa spesso inosservata, ma il danno diventa evidente con la ripresa vegetativa primaverile. Se non adeguatamente controllate, infatti, le infestazioni di afidi corticicoli possono provocare:
- Indebolimento generale della pianta, dovuto alla sottrazione di linfa;
- Disseccamenti della chioma, che si manifestano soprattutto alla ripresa vegetativa a primavera;
- Rallentamento della crescita e compromissione dello sviluppo della pianta con conseguente danno economico nella produzione.
Da non sottovalutare sono anche i cosiddetti danni indiretti come la produzione di melata, una sostanza zuccherina che attira formiche e favorisce lo sviluppo di funghi, come la fumaggine. Anche la trasmissione di virosi, agendo come vettori di malattie fitopatogene, può diventare un serio problema per le piante. Questi effetti possono essere particolarmente gravi nelle giovani piante da vivaio, mettendo a rischio intere coltivazioni.
Strategie di controllo contro gli afidi
Gli afidi, pur essendo parassiti tenaci, possono essere efficacemente gestiti con un controllo attento e integrato, garantendo la salute delle piante e la sostenibilità delle coltivazioni.
Le strategie di gestione degli afidi in generale includono:
Monitoraggio regolare
ispezionare frequentemente la corteccia delle piante, in particolare durante i mesi invernali, per individuare precocemente la presenza di afidi.Uso di insetticidi selettivi
per colpire gli afidi senza danneggiare gli insetti utili.
Adozione di piante resistenti
alle infestazioni.Introduzione di nemici naturali
Come coccinelle, crisope e vespe parassitoidi.Trattamenti mirati
Utilizzare oli minerali e insetticidi specifici durante la fase di riposo vegetativo, quando gli afidi sono più vulnerabili.Rimozione manuale
Effettuare lavaggi delle piante con acqua saponata in caso di infestazioni iniziali (tra i prodotti utilizzati si segnala anche l’olio di neem, un insetticida naturale che può essere efficace nel controllo gli afidi. L’olio interferisce con il ciclo di vita degli insetti, agendo come un insetticida e un repellente. L’olio di olio di Neem va diluito in acqua e spruzzato sulle piante).
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