La diffusione della malattia del “Mal Secco” dei limoni ha compromesso fino ad oggi il 25% della superficie di limoneti tra la Costiera Amalfitana e la Penisola Sorrentina (fonte www.positanonews).
Dati preoccupanti che mettono a rischio la produzione del limone e del limoncello, autentico simbolo della Campania e del Made in Italy. Un problema sentito anche in altre parti d’Italia, soprattutto nelle regioni del Sud, che va avanti ormai da anni e che riguarda in modo particolare tutti i produttori di agrumi e i possessori di agrumeti. Ad essere colpiti, infatti, sono anche i piccoli agricoltori e perfino gli hobbisti.
Una produzione da salvaguardare messa pesantemente a rischio dal Phoma tracheiphila, il fungo che attacca le piante e causa il loro disseccamento. Le contromisure non sono semplici. Una volta che l’infezione è conclamata è difficile risolvere il problema se non con una potatura drastica delle parti infette. Ecco perché la prevenzione può giocare un ruolo fondamentale. Ma entriamo maggiormente nel dettaglio.
Il mal secco degli agrumi è una malattia subdola che può colpire non solo i limoni, ma anche arance e mandarini, portando gradualmente alla morte della pianta se non viene trattata tempestivamente. I sintomi sono molteplici. Vediamo quali.
Ingiallimento delle foglie
Il primo segnale visibile è il cambiamento di colore delle foglie. Inizialmente le foglie colpite cominciano a ingiallire, soprattutto sulle punte e vicino ai bordi. Questo ingiallimento può estendersi rapidamente lungo tutto il ramo, colpendo in particolare le parti più giovani e i germogli.
Secchezza dei rami
Man mano che la malattia progredisce, i rami iniziano a seccarsi partendo dall’alto. Il fungo invade i vasi linfatici della pianta, impedendo alla linfa di circolare correttamente, causando così l’essiccamento del legno e della corteccia.
DEFOGLIAZIONE
Con il progredire delle infezioni, le foglie ingiallite cadono prematuramente, lasciando i rami spogli. Questa defogliazione è spesso accompagnata da una perdita progressiva di vitalità della pianta. A questo stadio, l’infezione può diventare più evidente e dannosa.
NECROSI DEI TESSUTI
Uno dei sintomi più gravi del mal secco è la necrosi dei tessuti. La corteccia dei rami e del tronco può iniziare a presentare fenditure, aree secche e screpolate. Se la malattia arriva a colpire il tronco principale, la pianta può morire rapidamente.
ARRESTO DELLA CRESCITA
Le piante colpite tendono a rallentare o interrompere del tutto la loro crescita. I nuovi germogli possono appassire rapidamente, senza riuscire a svilupparsi. Questo è un chiaro segnale che la pianta non sta ricevendo i nutrienti necessari attraverso la linfa, a causa del blocco creato dal fungo.
Fattori che favoriscono la malattia
È essenziale monitorare regolarmente le piante di agrumi, in particolare durante i periodi di maggiore umidità o dopo eventi atmosferici come la grandine, che possono causare ferite e facilitare l’ingresso del fungo. Vediamo quali sono le condizioni che rendono gli agrumi più vulnerabili a questa malattia fungina.
ELEVATA UMIDITà E PIOGGE FREQUENTI
L’umidità è uno dei principali alleati del fungo Phoma tracheiphila, responsabile del mal secco. Climi umidi, stagioni particolarmente piovose o irrigazione eccessiva creano l’ambiente ideale per la proliferazione del fungo. Le spore si diffondono facilmente nell’acqua e possono infettare la pianta attraverso le ferite, rendendo le piogge abbondanti un fattore di rischio significativo.
FERITE SULLA PIANTA
Il mal secco sfrutta le ferite sulle piante come porta d’ingresso. Tagli di potatura mal eseguiti, danni causati da eventi atmosferici come grandine o vento forte, o lesioni provocate da macchinari agricoli offrono al fungo un accesso diretto ai tessuti interni della pianta. Le ferite aperte, in particolare durante i periodi di umidità elevata, rappresentano un terreno fertile.
STRESS IDRICO
Gli agrumi che soffrono di stress idrico, sia per mancanza che per eccesso d’acqua, risultano più vulnerabili al mal secco. Una pianta indebolita dalla siccità o dall’irrigazione non uniforme avrà meno risorse per difendersi dalle infezioni fungine. Per questo motivo è importante mantenere un regime di irrigazione equilibrato, assicurandosi che il terreno dreni bene e non trattenga eccessiva umidità.
CARENZE DI NUTRIENTI
Le piante che non ricevono i nutrienti essenziali dal suolo, come azoto, fosforo e potassio, tendono a sviluppare un sistema immunitario più debole. La carenza di sostanze nutritive rallenta la crescita e riduce la capacità della pianta di resistere agli attacchi esterni, inclusi quelli del fungo del mal secco. Un’adeguata concimazione può dunque aiutare a rafforzare le difese naturali delle piante.
TEMPERATURA MITE
Il fungo Phoma tracheiphila trova le condizioni ideali per svilupparsi in climi temperati. Temperature moderate, tipiche delle stagioni primaverili e autunnali, favoriscono la germinazione delle spore e la loro diffusione. Sebbene il mal secco possa colpire in vari periodi dell’anno, è durante le stagioni più miti che si manifesta con maggiore aggressività.
MONOCOLTURE
Coltivare un solo tipo di agrume su ampie superfici (monocoltura) può aumentare il rischio di diffusione di malattie. La mancanza di biodiversità indebolisce l’ecosistema agricolo e facilita l’espansione delle infezioni fungine su vasta scala, in quanto il fungo trova un ambiente omogeneo in cui prosperare senza resistenze naturali.
Come si combatte il Mal Secco degli agrumi
Il mal secco può avere conseguenze devastanti per le coltivazioni di agrumi, ma con una gestione attenta e l’adozione di misure preventive è possibile limitare i danni e proteggere le piante. Ecco le principali strategie per combattere efficacemente il mal secco.
Potatura accurata e tempestiva
La potatura è uno degli strumenti più efficaci per combattere il mal secco, ma deve essere eseguita con precisione. È fondamentale rimuovere tempestivamente i rami secchi o colpiti dalla malattia, tagliando circa 10-15 cm al di sotto della parte infetta. Questo permette di evitare che il fungo si diffonda ulteriormente. Dopo la potatura, è consigliabile disinfettare gli strumenti con soluzioni a base di alcol o candeggina per prevenire la trasmissione dell’infezione ad altre piante.
Trattamenti fungicidi
I fungicidi a base di rame sono tra i più efficaci per prevenire e contenere il mal secco degli agrumi. Il rame ha proprietà antimicotiche e, se applicato regolarmente, crea una barriera protettiva sulla pianta. È consigliabile trattare le piante durante i periodi critici dell’anno, come l’autunno e la primavera, quando le condizioni di umidità e temperatura favoriscono lo sviluppo del fungo.
Irrigazione corretta
Mantenere un equilibrio nell’irrigazione è essenziale per prevenire la diffusione del mal secco. L’eccesso d’acqua può favorire la proliferazione del fungo, mentre la siccità può indebolire le difese naturali della pianta.
Concimazione bilanciata
Un programma di concimazione adeguato rinforza la pianta, migliorando la sua capacità di resistere agli attacchi del mal secco. È importante fornire alla pianta i nutrienti essenziali, come azoto, fosforo e potassio, ma anche microelementi come ferro e magnesio. Una pianta ben nutrita sarà più forte e meno suscettibile alle infezioni.
Utilizzo di varietà resistenti
Un metodo preventivo a lungo termine consiste nel selezionare varietà di agrumi più resistenti al mal secco. Anche se non tutte le cultivar disponibili sono immuni a questa malattia, alcune hanno dimostrato una maggiore tolleranza.
Disinfezione del suolo e delle piante vicine
Il fungo può sopravvivere nel suolo e infettare le piante attraverso le radici. Pertanto, se una pianta viene rimossa a causa del mal secco, è utile trattare il terreno con disinfettanti specifici per ridurre la carica fungina. Inoltre, è importante monitorare e trattare anche le piante vicine per evitare che il fungo si diffonda ulteriormente.
Monitoraggio costante
Una delle strategie più efficaci per combattere il mal secco è il monitoraggio continuo delle piante. Osservare regolarmente i segni iniziali di infezione, come l’ingiallimento delle foglie o l’essiccazione dei rami, permette di intervenire prontamente, limitando i danni. L’attenzione costante è la migliore difesa contro il diffondersi della malattia.
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