Uno dei parametri più importanti per la determinazione dello stato di salute di una pianta è il livello di pH del terreno o, nel caso delle coltivazioni in contenitore, del substrato.
Il valore corretto di pH per una coltivazione cambia a seconda dell’essenza. In tutti i casi questo parametro non è un valore fisso ma è soggetto a variazioni durante il ciclo colturale, variazioni che devono essere tenute sotto controllo perché possono determinare degli squilibri per l’assimilazione dei nutrienti che provocano seri danni alle piante.
Di solito, quando la variazione di pH si discosta di un punto dal range ottimale è necessario intervenire tempestivamente per limitare i danni.
le variazioni di ph
Solitamente l’intervallo ottimale ha un’ampiezza di 1 punto di pH (il range di tolleranza può essere anche entro un valore di due punti, a seconda delle essenze coltivate). Superati questi, iniziano a manifestarsi problemi vegetativi.
Le coltivazioni in contenitore spesso sono soggette a variazioni più forti del pH rispetto alle coltivazioni in piena terra e la causa risiede nell’acqua utilizzata per l’irrigazione.
Come è risaputo, infatti, l’impiego dell’acqua piovana (dolce) provoca un abbassamento del pH, mentre l’acqua calcarea di pozzo (dura) porta a un innalzamento di questo parametro chimico.
quali fattori influenzano i cambiamenti di ph?
I principali fattori che influenzano i cambiamenti del pH sono 3:
- la qualità dell’acqua di irrigazione
- il tipo di fertilizzanti impiegati
- l’effetto tampone del substrato
perché avviene questo cambiamento?
Le acque piovane, essendo prive di sali disciolti, non influenzano il pH del suolo in modo diretto. Tuttavia, l’acqua di pozzo e le acque dei torrenti possono contenere una varietà di sali, alcuni dei quali possono essere benefici (come nitrati e solfati di potassio, magnesio e calcio), mentre altri possono risultare dannosi (come cloruri e carbonati di sodio o di calcio). La presenza di questi sali può modificare il pH del substrato, rendendolo più acido o più alcalino.
come correggere le variazioni di ph
Come abbiamo detto, le cadute e gli innalzamenti dei valori del pH superiori a 1 punto sono fenomeni dannosi per la coltura.
Tuttavia, i fattori responsabili di tali variazioni possono essere controllati e neutralizzati.
I fattori da conoscere sono 3:
- il potere tampone del substrato, che dipende dal tipo di substrato e dalle materie prime che contiene
- l’azione acidificante o alcalinizzante dei fertilizzanti impiegati, azione che dipende dai sali al loro interno
- durezza dovuta alla qualità dell’acqua di irrigazione
Una volta a conoscenza di questi elementi si può intervenire in modo mirato.
correzione del substrato
Un’azione da intraprendere consiste nell’aggiunta dei correttivi al substrato che consentono di portare il pH al livello desiderato, portando a un risparmio di apporti nutritivi che verrebbero altrimenti mal assorbiti dalla pianta.
Consigliamo inoltre di effettuare una misurazione e una verifica periodica dei parametri irrigui, almeno una volta ogni due settimane.
Spesso, come detto, si irriga attingendo da torrenti, che possono avere andamenti altalenanti di pH.
utilizzo di acidi iniettati in linea d'impianto d'irrigazione
L’utilizzo di acidi è una prassi comune per correggere il pH che viene innalzato dalla presenza di acque dure.
somministrazione di fertilizzanti a reazione acida
Una soluzione meno drastica, ma in alcuni casi efficace, è l’utilizzo in fertirrigazione (o, se non possibile, nel substrato) di concimi a reazione acida che tendono ad abbassare il pH nella soluzione circolante.
Hai bisogno di maggiori chiarimenti?
Contattaci senza impegno compilando il form qua sotto.