I tripidi, conosciuti anche come tisanotteri, sono una famiglia di piccoli insetti appartenenti all’ordine della Thysanoptera. Includono numerose specie, molte delle quali possono risultare dannose per le piante coltivate, rappresentando una minaccia per i professionisti del settore dell’agricoltura e del florovivaismo. Possono provocare danni consistenti e perdite economiche, determinando una riduzione del valore commerciale dei prodotti.
I tripidi possono causare diversi tipi di danni fisici e estetici alle piante a causa del loro comportamento alimentare e della loro capacità di trasmettere malattie. Il tripide vive con temperature comprese tra i 12° C e 30° C e ha attorno ai 25° C il suo habitat ottimale. Per questo motivo può colpire sia nei mesi di primavera che in estate inoltrata, a partire da aprile fino a settembre inoltrato. Per le coltivazioni in serra, invece, la minaccia può essere presente tutto l’anno. I danni che possono essere provocati dai tripidi alle piante sono di vario tipo.
Danni da alimentazione. La maggior parte dei tripidi sono fitofagi e si nutrono dei fluidi cellulari delle piante. Le punture possono causare macchie argentate o bronzee sulle foglie, oltre a deformazioni e caduta delle foglie stesse. Questi danni possono indebolire pesantemente la pianta e ridurne la crescita e la produttività.
Distorsioni floreali. Alcune specie di tripidi possono nutrirsi sui boccioli dei fiori, determinando deformazioni e alterazioni. Questo può compromettere la capacità della pianta di produrre frutti o fiori sani.
Trasmissione di malattie. I tripidi possono agire come vettori di virus vegetali. Quando si nutrono di una pianta infetta prelevano il virus e lo trasmettono ad una pianta sana. Questa trasmissione di malattie può causare gravi danni alle colture, riducendo la resa e la qualità dei prodotti.
Danni estetici. Oltre ai danni fisici alle piante, le infestazioni di tripidi possono anche causare danni estetici importanti. La presenza di tripidi sulle foglie o sui fiori può essere antiestetica e compromettere l’aspetto delle piante, soprattutto se coltivate a fini ornamentali o paesaggistici.
Riduzione del valore commerciale dei prodotti. Nei casi di infestazioni gravi i tripidi possono rendere le colture inutilizzabili per il commercio o per la vendita con gravi danni economici.
COME RICONOSCERE I TRIPIDI
I tripidi sono molto difficili da individuare a occhio nudo. Hanno un corpo allungato, sottile e relativamente piccolo. Sono di colore variabile, spesso di tonalità pallide come giallo o bianco, ma alcune specie possono essere scure. Passano attraverso quattro stadi di sviluppo: uovo, neanide, ninfa, immagine. Le larve sono piccole e attive, mentre gli adulti hanno ali frangiate che conferiscono loro un aspetto peloso. Alcune specie di tripidi si riproducono per partenogenesi, il che significa che le uova si sviluppano senza essere fecondate. I tripidi sono considerati una minaccia per l’agricoltura e il vivaismo perché possono causare danni significativi a piante e fiori coltivati. Le loro punture possono causare danni alle foglie e ai tessuti vegetali, causando macchie argentate o bronzee, deformazioni e caduta delle foglie. Inoltre, alcuni tripidi sono vettori di virus vegetali e trasmettono malattie da una pianta all’altra.
IL MONITAGGIO DELLA PRESENZA DEI TRIPIDI
Il controllo dei tripidi può essere una sfida impegnativa poiché spesso sono piccoli e difficili da individuare. Ci sono comunque diverse strategie che possono essere utilizzate per gestire le infestazioni come:
- Il monitoraggio regolare delle colture per individuare eventuali segni di infestazione.
- L’uso di insetticidi specifici per il controllo degli adulti e delle larve
- L’utilizzo di insetti predatori o parassiti che si nutrono di tripidi.
- L’adozione di pratiche di gestione integrata delle infestazioni per ridurre la popolazione di tripidi e prevenire danni gravi alle colture.
L’UTILIZZO DI FITOFARMACI PER COMBATTERE I TRIPIDI
L’utilizzo di fitofarmaci per combattere gli attacchi di tripidi può essere una strategia efficace, ma deve essere adottata con cautela e responsabilità per minimizzare gli impatti negativi sull’ambiente. Ecco alcune indicazioni utili prima di procedere con l’impiego dei fitofarmaci.
Identificazione e monitoraggio. Prima di applicare qualsiasi fitofarmaco è essenziale identificare correttamente gli insetti responsabili dell’infestazione come i tripidi. Il monitoraggio regolare delle colture permette di individuare tempestivamente la presenza e di valutare l’entità dell’infestazione.
Scelta di prodotti efficaci e selettivi. Bisogna sempre scegliere prodotti efficaci e selettivi adatti. Ci sono insetticidi formulati per combattere i trepidi, riducendo al minimo gli effetti sulle specie non bersaglio.
Dosaggio e applicazione. Il consiglio è quello di rispettare le dosi raccomandate e seguire le istruzioni per l’applicazione dei fitofarmaci. L’uso eccessivo può portare a problemi di resistenza degli insetti, danni alle piante e impatti negativi sulla salute e sull’ambiente.
Intervento tempestivo. Il consiglio è quello di agire tempestivamente, quando l’infestazione ha raggiunto livelli che possano giustificare l’utilizzo di fitofarmaci per la risoluzione del problema. In caso di situazione compromessa, l’utilizzo dell’insetticida potrebbe risultare privo di efficacia.
Gestione integrata delle infestazioni. La lotta contro i tripidi dovrebbe essere parte di un approccio di gestione integrata delle infestazioni, che comprende anche altre misure preventive come pratiche agronomiche sostenibili e il ricorso a predatori e parassiti benefici per il controllo biologico.
QUALI PIANTE POSSONO COLPIRE I TRIPIDI
I tripidi possono colpire una vasta gamma di piante. Ecco alcuni esempi.
Piante da frutto. Le colture da frutto come meli, peschi, albicocchi, ciliegi, agrumi e fragole possono essere vulnerabili agli attacchi di tripidi.
Piante orticole. Colture orticole come pomodori, peperoni, zucchine, cetrioli, melanzane, fagioli e lattuga possono essere infestate da tripidi.
Piante da fiore. Possono essere attaccate dai tripidi molte piante ornamentali come rose, gerani, begonie, viole e crisantemi.
Vite. Le viti, in particolare quelle per la produzione di uva da vino, possono essere soggette agli attacchi di tripidi che possono influenzare negativamente la qualità dell’uva e penalizzare il raccolto.
Cereali. Anche colture cerealicole come grano, mais e riso possono essere attaccate dai tripidi.
Erbe e piante selvatiche. I tripidi possono infestare anche erbe e piante spontanee, influenzando la biodiversità locale e le popolazioni di insetti.
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