L’utilizzo della fibra di legno nei substrati di coltivazione è diventata una pratica sempre più diffusa in campo vivaistico. La fibra di legno offre caratteristiche importanti per la coltivazione di piante in contenitore e la sua efficacia è stata dimostrata da numerosi test e da un uso sempre più intenso in campo professionale. La presenza della fibra di legno contribuisce non solo a creare un substrato più stabile, capace di favorire lo sviluppo di radici sane e vigorose, ma permette anche di avere buoni livelli di aerazione, di ritenzione e drenaggio dell’acqua.
Dopo la raccolta delle olive, l’olivo entra in una fase di riposo che, sebbene sembri passiva, è fondamentale per il ciclo produttivo della pianta. Una corretta gestione agronomica che include potatura, concimazione e protezione da parassiti e gelo invernale, permetterà alle piante le condizioni migliori di salute per un’ottimale fruttificazione nella stagione successiva. Durante questo periodo, che generalmente inizia in autunno e prosegue durante tutto l’inverno, l’olivo affronta diverse trasformazioni che ne condizionano notevolmente lo sviluppo. Ecco alcune delle pratiche più diffuse, da effettuare subito dopo la raccolta.
Il 2025 sarà ricordato come un anno di svolta per il settore vivaistico. La torba è diventata drammaticamente scarsa. Piogge eccezionali nei Paesi Baltici, in Finlandia e in Svezia hanno ridotto la raccolta fino al 50%, mentre la crescente domanda globale – trainata dall’Asia – assorbe volumi sempre maggiori di torba e fibre vegetali. A subire le conseguenze sono i vivai che si trovano di fronte a forniture incerte, prezzi al rialzo e rischi per la produzione di piante ornamentali.
La cocciniglia rappresenta una delle principali minacce nei vivai, visto che può colpire piante ornamentali, arbusti da siepe, alberi da frutto e anche l’olivo. Questi parassiti, difficili da vedere, possono compromettere la qualità estetica delle piante, rallentare lo sviluppo e provocare la loro morte.
La fibra di cocco è un materiale naturale, versatile e sostenibile che deriva dal guscio esterno del frutto della palma, la noce di cocco. Negli ultimi anni l’impiego di questo materiale è cresciuto enormemente, diventando un sostituto della torba, soprattutto nei substrati peat free. Uno degli aspetti critici da considerare è la salinità residua del prodotto – che se presente in quantità eccessiva – può avere ripercussioni sulla qualità del substrato di coltivazione e sulla salute delle piante.
La concimazione di copertura sui vasi di piante ornamentali viene chiamata comunemente riconcimazione. Una pratica utilizzata nei vivai di piante ornamentali per la nutrizione nel periodo compreso tra la primavera inoltrata e l’estate, quando l’effetto del concime presente nel substrato si sta gradualmente esaurendo. Scopri le nuove evidenze scientifiche.
La mosca del pesco, conosciuta come mosca mediterranea della frutta, è uno dei parassiti più temuti dagli agricoltori e dai vivaisti (soprattutto nei vivai di produzione di alberi da frutto). Questo insetto può compromettere la resa e la qualità dei frutti, sia in ambito agricolo, sia in ambito vivaistico.
Le differenze tra substrati a base di torba e miscele peat free sono importanti e meritano un approfondimento, in base alla nostra esperienza sul campo, con lo scopo di migliorare i terricci in base alle effettive necessità della coltivazione
Manisol è un concime fogliare in polvere bagnabile. Oltre a determinare un importante apporto di rame per le esigenze nutrizionali della pianta, rappresenta una efficace protezione nei confronti dei colpi di calore e delle bruciature causate dalle radiazioni solari. Questa composizione lo rende adatto a migliorare l’efficacia di trattamenti contro la mosca, ma anche a fornire una difesa fisica alle nostre piante. La presenza della polvere di roccia crea una vera e propria protezione “indiretta”, grazie alla formazione di una patina sottile e opaca, capace di disturbare la mosca nel riconoscimento delle drupe per la deposizione e modificano la superficie, rendendola in pratica meno idonea alla puntura.