Il mal bianco, conosciuto anche come oidio, è una delle malattie più comuni che colpiscono le piante nei vivai. Si tratta di un’infezione fungina causata da diversi tipi di funghi appartenenti alla famiglia degli Erysiphaceae.
Il mal bianco è facilmente riconoscibile per la caratteristica patina bianca e polverosa che si sviluppa sulle foglie, sugli steli e sui germogli, causando danni significativi se non viene trattata tempestivamente.
Dopo la raccolta delle olive, l’olivo entra in una fase di riposo che, sebbene sembri passiva, è fondamentale per il ciclo produttivo della pianta. Una corretta gestione agronomica che include potatura, concimazione e protezione da parassiti e gelo invernale, permetterà alle piante le condizioni migliori di salute per un’ottimale fruttificazione nella stagione successiva. Durante questo periodo, che generalmente inizia in autunno e prosegue durante tutto l’inverno, l’olivo affronta diverse trasformazioni che ne condizionano notevolmente lo sviluppo. Ecco alcune delle pratiche più diffuse, da effettuare subito dopo la raccolta.
La concimazione invernale è una pratica fondamentale che garantisce una crescita vigorosa e sana delle piante in vista della ripresa vegetativa. Anche se le piante rallentano il loro sviluppo nei mesi freddi, la nutrizione può svolgere un ruolo chiave nel prepararle al risveglio primaverile. Durante l’inverno molte piante entrano in uno stato di dormienza o diminuiscono la crescita, ma le radici continuano a lavorare e a svilupparsi, anche se a un ritmo ridotto. Fornire i nutrienti giusti (in base alle esigenze specifiche di ogni coltivazione) è fondamentale per migliorare la resistenza, prevenire le carenze nutritive e garantire la ripresa vegetativa e una corretta differenziazione delle gemme. Per questi motivi è fondamentale scegliere concimi organici o organo minerali che possono fornire nutrienti in modo graduale e costante.
Il mal secco degli agrumi è una malattia subdola che può colpire non solo i limoni, ma anche arance e mandarini. Scopri i possibili rimedi.
I biostimolanti possono incrementare le produzioni e migliorare la qualità delle colture anche in ambito vivaistico? La risposta è sicuramente affermativa.
Migliorano l’assorbimento dei nutrienti e favoriscono la ripresa delle piante nei momenti di stress. Il loro utilizzo è diventato di estrema attualità e lo sarà ancora di più nei prossimi anni.
La processionaria del pino (conosciuta con il nome scientifico di Thaumetopea pityocampa) è un insetto lepidottero capace di causare gravi danni alla pianta del pino e ad altri tipi di conifere. Rappresenta anche una minaccia significativa nel mondo dei vivai. La processionaria del pino è una larva che si nutre delle foglie degli alberi, causando defogliazione e indebolimento delle piante. Nei vivai, dove le piante sono spesso giovani e vulnerabili, l’infestazione può portare a gravi danni per la salute delle piante, causare problemi a livello strutturale, estetici e conseguenti danni economici.
La pacciamatura è una pratica fondamentale anche nei mesi estivi, che permette non solo di contenere la crescita delle erbe infestanti, comunemente chiamate erbacce, ma anche di mantenere i corretti livelli di umidità. La pacciamatura è un processo particolarmente importante nel mondo del vivaismo, fondamentale per preservare la salute delle piante e migliorare la gestione di molte pratiche come l’irrigazione.
La psilla del lauroceraso, conosciuta come Trioza alacris, è un insetto parassita appartenente alla famiglia delle Psyllidae. Attacca principalmente il lauroceraso, pianta comunemente utilizzata per la realizzazione di siepi ornamentali nei giardini. La psilla del lauroceraso causa danni alle piante succhiando la linfa dalle foglie e dai giovani germogli. Questo provoca:
L’ingiallimento e deformazione delle foglie
La produzione di melata
La riduzione della vitalità della pianta
Questo problema è particolarmente sentito nel mondo del vivaismo, dove il lauroceraso viene propagato principalmente attraverso talee, che permettono di ottenere piante identiche alla pianta madre. La propagazione per talea viene generalmente effettuata in estate, prelevando rami semilegnosi che possono essere esposti agli attacchi.
Per garantire una crescita ottimale delle piante in vaso è necessario monitorare i vari parametri chimici e fisici del substrato. EC, pH e umidità del substrato sono sicuramente i fattori più importanti da tenere sotto controllo. Una loro gestione meticolosa infatti serve a evitare problemi fisiologici e nutrizionali che potrebbero mettere a repentaglio la salute delle piante.
Perché questi parametri sono così importanti e come possiamo monitorarli in modo costante e preciso?