
La Pochazia shantungensis è un insetto parassita originario della Cina, noto per essere un parassita polifago in grado di attaccare oltre 200 specie vegetali, tra cui piante ornamentali, fruttifere e forestali.
La sua presenza in Europa è stata segnalata per la prima volta nel 2018, in Turchia e nel sud della Francia. Dal 2022, questo fitofago è stato rilevato anche in Italia, in particolare nella provincia di Pistoia, in Toscana, una delle aree più importanti per il comparto vivaistico.
Questo insetto rappresenta una minaccia crescente per il settore vivaistico per la sua capacità di diffondersi molto rapidamente se non controllato.
Diventa quindi fondamentale integrare strategie di prevenzione e difesa nei confronti della pochazia al fine di proteggere le coltivazioni.

Il problema della pochazia nell’export
Nel 2024, il Regno Unito ha introdotto un divieto temporaneo sull’importazione di piante ornamentali provenienti dall’Italia, a seguito del rilevamento di pochazia shantungensis su alcuni carichi commerciali. Questa misura precauzionale ha generato conseguenze economiche rilevanti per il settore florovivaistico italiano, determinando la distruzione di intere partite di piante e una perdita stimata del 3,2% nel valore complessivo dell’export in appena tre mesi.
Nel maggio 2025, le autorità britanniche hanno revocato il blocco dopo aver condotto un’analisi del rischio fitosanitario — Rapid Pest Risk Analysis (PRA) — che ha evidenziato come le condizioni climatiche del Regno Unito non siano favorevoli allo sviluppo e alla proliferazione dell’insetto. La decisione è stata presa grazie alla stretta collaborazione tra le autorità fitosanitarie italiane, il CREA e gli esperti britannici, i quali hanno condotto ispezioni e audit nelle principali aree produttive coinvolte, in particolare in Toscana e Lombardia.
A seguito della riapertura del mercato, l’Italia ha adottato un protocollo tecnico condiviso con le associazioni di categoria, specificamente rivolto agli operatori che esportano verso il Regno Unito. Il protocollo prevede misure fitosanitarie rafforzate, tra cui il monitoraggio delle coltivazioni, trattamenti insetticidi mirati e controlli accurati in fase di preparazione delle spedizioni, al fine di garantire la conformità ai requisiti stabiliti dal Servizio fitosanitario britannico.
Nonostante la pochazia shantungensis non sia attualmente inclusa nella lista degli organismi da quarantena dell’Unione Europea, la sua presenza in Italia ha già evidenziato il potenziale impatto sul commercio internazionale di piante ornamentali.
Morfologia e ciclo biologico

Saper riconoscere questo parassita è il primo passo.
Nonostante assomigli molto a un lepidottero, non appartiene a questo ordine ma a quello dei rhynchota.
La lunghezza della pochazia shantungensis varia a seconda del sesso. Se i maschi adulti presentano una lunghezza di circa 8 mm, le femmine raggiungono anche gli 8,8 mm. L’apertura alare invece arriva anche a 30 mm presentando un colore bruno.
Il corpo è triangolare, appiattito e di colore marrone scuro, con due macchie bianche semisferiche sulle ali anteriori.
In Corea, i primi di agosto agosto, la pochazia inizia a deporre le uova – tra 15 e 19 – su file, seguendo uno schema a zig zag.
Le uova vengono poi ricoperte da una rete di filamenti di cera bianca e si schiudono verso fine maggio/inizio giugno. Gli adulti compaiono intorno a metà luglio.
Sempre in Corea è stata osservata una sola generazione all’anno. In Italia ancora non sappiamo se rimarremo su questa frequenza o se ci sarà una seconda generazione.
I danni della pochazia shantungensis
Il danno principale è causato dalla suzione della linfa e dal conseguente rilascio di secrezioni zuccherine sulle quali si forma la fumaggine.
Questi parassiti causano anche altri danni con l’ovodeposizione. Quando depongono le uova sui rami più sottili, queste possono rendere più difficile la circolazione della linfa, indebolendo la vegetazione e pregiudicando lo sviluppo dei rami stessi.
Trattamenti contro la pochazia shantungensis
Per difendere le piante da questo parassita possiamo intervenire su più fronti a partire dal controllo meccanico, che consiste nel rimuovere e distruggere i rametti sui quali si trovano le uova.
Per quanto riguarda l’insetto adulto, invece, secondo quanto affermato da Coldiretti, è possibile intervenire somministrando insetticidi a base di etofenprox, deltametrina, tau-fluvalinate, acetamiprid, spinosad, piretrine.
Questi principi attivi sono registrati su ornamentali contro altri Emitteri ma possono avere effetto sulla pochazia.
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