La formazione del tappeto erboso è un processo che si articola in una serie di passaggi, indispensabili per la buona riuscita del prato.
Tutto parte dalla scelta del substrato più adatto per questo tipo di coltura e prosegue con il corretto impiego dello stesso.
l'importanza della scelta del substrato per tappeto erboso
Un substrato di elevata qualità è di fondamentale importanza per ottenere un tappeto erboso sano e rigoglioso. L’impiego di un terriccio specifico per il prato permette di assicurare la crescita ottimale dell’erba, offrendo un corretto equilibrio di nutrienti, umidità e ventilazione. Ciò contribuisce a garantire che le piante crescano forti e resilienti, resistendo meglio a malattie, parassiti e condizioni ambientali avverse.
L’utilizzo di un substrato adeguato consente anche una migliore gestione dell’irrigazione, poiché trattiene l’acqua in modo efficace senza causare ristagni, proteggendo le radici dall’asfissia e promuovendo una crescita uniforme. Inoltre, favorisce la circolazione dell’aria nel terreno, prevenendo il compattamento e assicurando un ambiente più salutare per il sistema radicale.
Oltre a ciò, con un terriccio di qualità si può ridurre la necessità di interventi chimici per il controllo di erbe infestanti e parassiti, contribuendo a un ambiente più sostenibile e a un prato più naturale.
La scelta del substrato si dimostra quindi un investimento a lungo termine che garantisce un prato verde e in salute.
come distribuire il substrato per tappeto erboso
Dopo la rimozione delle erbacce e della vegetazione esistente, si passa alle lavorazioni del terreno.
È importante rompere le zolle, rendendo il suolo più fine, fino a una profondità di circa 15-20 cm. In questo modo andiamo a migliorare la struttura del suolo e facilitare la penetrazione delle radici.
In questa fase di lavorazione del terreno possiamo aggiungere Microlife, un ammendante di elevata qualità, ideale per l’attivazione e la moltiplicazione del consorzio microbico.
I microrganismi presenti nel consorzio danno un forte impulso alla crescita dell’apparato radicale e ne migliorano la capacità di assorbimento di acqua e nutrienti
microlife
ammendante organico
unimer
Dopo aver lavorato nuovamente il terreno per incorporare Microlife, possiamo distribuire Vulcagarden a uno spessore di almeno 5 cm.
Si tratta di un substrato costituito da una miscela di materiali vulcanici naturali, quali sabbia di lapillo vulcanico e sabbia di pomice arricchite con ceneri vulcaniche, sostanza organica humificata (tipo materiale vegetale compostato) e miscela di concime pellettizzato a lenta cessione.
Vulcagarden permette di migliorare le caratteristiche fisico-chimiche e drenanti del terreno e rappresenta un supporto ideale per prati ornamentali e a utilizzo intensivo, sia con la semina sia con l’impiego di prati a rotoli.
vulcagarden
substrato vulcanico
europomice
In caso di terreno argilloso e sfavorevole alla semina consigliamo di incorporare del lapillo (frazione 3-5 mm) all’orizzonte di terreno. Fatto questo possiamo procedere con la distribuzione del Vulcagarden.
L’aggiunta di lapillo va a così a potenziare i benefici che apporterà il substrato soprastante.
lapillo vulcanico
frazione 3-5 mm
europomice
A questo punto possiamo effettuare le ultime lavorazioni come la livellatura e la semina con sementi specifiche a seconda delle caratteristiche necessarie.
L’impiego finale di un substrato per tappeto erboso riguarda la copertura del seme, operazione necessaria per la corretta germinazione. Per fare ciò può essere utilizzato sempre Vulcagarden oppure un terriccio universale. La copertura del seme consiste in una distribuzione superficiale sufficiente alla protezione del seme dalla luce, seguita da una leggera rullatura per far aderire il seme al terreno.
Quelle sopra indicate sono delle indicazioni generiche su come creare il substrato ideale per il tappeto erboso.
Tuttavia le variabili che possono influire sulla scelta dei prodotti da impiegare e le operazioni da fare sono molteplici e dipendono anche dalle caratteristiche del terreno che si va a lavorare. Ogni contesto è diverso, perciò anche l’approccio tecnico cambia.
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