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Migliorare l’acqua di irrigazione per migliorare la coltivazione

sistema di irrigazione

Uno dei principali problemi nelle coltivazioni florovivaistiche è la qualità dell’acqua d’irrigazione.
Le varie colture hanno bisogno che questa abbia determinate caratteristiche, quali la durezza, il contenuto in sali e microrganismi.

Le acque utilizzate dai vivai provengono da pozzi, torrenti, bacini irrigui alimentati anche da recuperi di acque piovane e reflue.

Vediamo insieme cosa determina la qualità dell’acqua irrigua e cosa possiamo fare per migliorarla.

sistema di irrigazione

I parametri qualitativi

Per conoscere la qualità dell’acqua di irrigazione è necessario considerare principalmente due parametri qualitativi:

  • la durezza
  • il pH

Durezza dell’acqua

Il grado di durezza totale dell’acqua è determinato dal contenuto di sali di calcio e magnesio in soluzione.
Questi due nutrienti siano essenziali per un corretto sviluppo delle piante, ma quando la durezza è troppo elevata potrebbero verificarsi delle precipitazioni di sali di calcio e magnesio mentre una durezza troppo bassa potrebbe causare corrosione nel sistema di irrigazione.

pH

I valori di pH delle acque destinate all’uso irriguo sono compresi tra 5,5 e 8,5, ma i valori ottimali sono compresi tra 5,5 e 6,5.

Un pH troppo basso, infatti, potrebbe incidere su l’acidificazione del terreno e avere un’azione potenzialmente tossica per le colture.
Se il pH è troppo alto, condizione che si verifica spesso, sodio e calcio sono presenti in quantità elevate e possono provocare problemi di cattiva assimilazione dei fertilizzanti e l’ostruzione dei tubi.

Acqua dura e acqua dolce

Proprio in merito alla durezza è importante fare una distinzione tra acqua dura e acqua dolce.

L’acqua dura ha un alto livello di bicarbonati, un pH alto e contiene molto calcio e magnesio.
Gli elementi nutritivi sono solitamente disponibili in modo ottimale con un pH compreso tra 5,5 e 6 nel terriccio. Se il livello del pH si innalza avremo, di conseguenza, una diminuzione della capacità di assorbimento dei nutrienti.
A essere particolarmente inibita da un pH alto è soprattutto l’assunzione di ferro, manganese e fosfati.

L’acqua dolce, come l’acqua piovana, ha una bassa concentrazione di bicarbonati e contiene poco calcio e magnesio.
Impiegando un’acqua dolce per irrigare si ottiene una forte diminuzione del pH.
Il suo valore basso, congiuntamente alla formazioni di nitriti, provoca danni all’apparato radicale e crea problemi alla crescita delle piante.

In presenza di acqua dura si può utilizzare dell’acido ortofosforico come Haifa P, che consente di acidificare e addolcire le acque, oltre a pulire le reti irrigue da incrostazioni di origine calcarea.

Il problema delle alghe

Un ulteriore ostacolo all’ottenimento di una buona qualità dell’acqua sono le alghe.
Queste causano l’ostruzione degli impianti, portando a un loro malfunzionamento, competono a livello nutrizionale con le piante e possono produrre sostanze fitotossiche per le piante.
Sono soprattutto le alghe brune a creare problemi in quanto si sviluppano all’interno dei tubi di irrigazione bloccando i filtri e gli augelli degli impianti a goccia, compromettendo l’irrigazione. Le alghe verdi invece si sviluppano nei bacini di raccolta delle acque e bloccano i filtri che si trovano alla loro uscita.

Per tenere puliti gli impianti dalle alghe brune sarà sufficiente acidificare l’acqua con un apposito prodotto come Oxyclean, in grado di dissolvere rapidamente alghe, muschi, formazioni calcaree e depositi ferrici, mantenendo efficienti gli impianti di irrigazione.

Alcuni consigli per migliorare la qualità dell’acqua per l’irrigazione

acqua di irrigazione

I prodotti per migliorare la qualità dell’acqua indicati sono sicuramente efficaci, tuttavia consigliamo di seguire anche alcuni accorgimenti per ottenere un risultato ottimale.

In caso di acqua con elevato contenuto in sodio e cloro è possibile utilizzare altre fonti oppure raccogliere l’acqua piovana e “tagliare” l’acqua.

Se invece l’acqua ha un elevato contenuto in ferro e/o manganese si può arieggiare artificialmente l’acqua di irrigazione, facendo poi ossidare i componenti e aspettare che i precipitati si raccolgano sul fondo dell’invaso. Questo è il modo più semplice ed economico di intervenire.
Un altro consiglio è quello di aggiungere sostanze ossidanti. Così facendo si abbattono ferro e manganese e si ottiene l’eliminazione dei ferrobatteri.
Se l’acqua presenta anche valori elevati di bicarbonato, la soluzione ideale è iniettare in linea degli acidi (nitrico, fosforico, solforico o citrico). Con un valore di pH 5 il ferro, infatti, non precipita e rimane in soluzione.
Infine si può pensare di aggiungere dei chelanti, come EDTA o DTPA, in combinazione con un sistema filtrante.

i prodotti che trovi sul nostro catalogo

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Tanica di Acido ortofosforico tecnico Haifa P

Acido ortofosforico Tecnico (85%) per il trattamento di acque dure.

Per massimizzare l’efficienza della concimazione fosfatica in fertirrigazione, acidificare e addolcire le acque, pulire le reti irrigue da incrostazioni di origine calcarea.

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confezione di Vitaphos-K Haifa

Concime NPK 4-31-49 particolarmente indicato per il trattamento delle acque dure.

Per evitare incrostazioni e occlusioni della rete irrigua.

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confezione di oxyclean

Soluzione pronta all’uso, con azione ossidante e sanitizzante naturale.

Per dissolvere rapidamente alghe, muschi, formazioni calcaree e depositi ferrici, mantenendo efficienti gli impianti di irrigazione.

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