La fibra di cocco è un materiale naturale, versatile e sostenibile che deriva dal guscio esterno del frutto della palma, la noce di cocco. Negli ultimi anni l’impiego di questo materiale è cresciuto enormemente, diventando un sostituto della torba, soprattutto nei substrati peat free. Uno degli aspetti critici da considerare è la salinità residua del prodotto – che se presente in quantità eccessiva – può avere ripercussioni sulla qualità del substrato di coltivazione e sulla salute delle piante.
Il 2025 sarà ricordato come un anno di svolta per il settore vivaistico. La torba è diventata drammaticamente scarsa. Piogge eccezionali nei Paesi Baltici, in Finlandia e in Svezia hanno ridotto la raccolta fino al 50%, mentre la crescente domanda globale – trainata dall’Asia – assorbe volumi sempre maggiori di torba e fibre vegetali. A subire le conseguenze sono i vivai che si trovano di fronte a forniture incerte, prezzi al rialzo e rischi per la produzione di piante ornamentali.
La fibra di cocco è un materiale naturale, versatile e sostenibile che deriva dal guscio esterno del frutto della palma, la noce di cocco. Negli ultimi anni l’impiego di questo materiale è cresciuto enormemente, diventando un sostituto della torba, soprattutto nei substrati peat free. Uno degli aspetti critici da considerare è la salinità residua del prodotto – che se presente in quantità eccessiva – può avere ripercussioni sulla qualità del substrato di coltivazione e sulla salute delle piante.
Nel vivaismo la scelta del corretto substrato di coltivazione è fondamentale per assicurare alla pianta coltivata una salute e una crescita ottimale.
I professionisti del settore sanno bene che la scelta del substrato non deve essere fatta in modo avventato ma in modo ponderato.
Questo è infatti una miscela pensata appositamente al fine di offrire alle radici l’ambiente ideale: un buon drenaggio, una corretta aerazione e il giusto apporto nutritivo.
Il substrato è uno dei fattori che maggiormente influenzano il risultato di una coltura in vaso.
Questo deve avere, oltre a un pH adatto e un ridotto contenuto di sali solubili, anche un’elevata porosità, un’ adeguata capacità di ritenzione idrica e una buona stabilità nel tempo.
L’idratazione del substrato è un fattore molto importante e conoscere in che modo l’acqua viene assorbita è fondamentale per la scelta delle componenti più adatte alla coltura e per il controllo dell’irrigazione.
Con il termine chips si identifica non solo la fibra esterna della noce, ma anche la parte più solida del guscio. Il guscio della noce viene ridotto in pezzi di medie dimensioni che contengono anche la fibra. La chips di cocco, a differenza della fibra, può essere usata anche da sola come substrato di coltivazione perché i pezzi di noce favoriscono la corretta areazione e la giusta compattezza del substrato, oltre a permettere un drenaggio ottimale.